Di che “euro” è la mia auto?

In merito alle disposizioni europee relative alle emissioni inquinanti, le aziende produttrici hanno adeguato i veicoli in modo da salvaguardare l'ambiente e la salute degli esseri viventi.

In merito alle disposizioni europee relative alle emissioni inquinanti, le aziende produttrici hanno adeguato i veicoli in modo da salvaguardare l’ambiente e la salute degli esseri viventi. 
Al fine di raggiungere questo nobile scopo, le norme antinquinamento definite dal governo di Bruxelles sono sempre più restrittive.
Nel corso degli anni sono state emesse numerose direttive, per le quali vi è una lunghissima tabella, reperibile anche in rete; queste direttive sono riunite in gruppi, contraddistinti dalla dicitura ‘euro n’, dove n corrisponde ad un numero che definisce la categoria antinquinamento di appartenenza di ogni singolo veicolo.
Ogni gruppo di appartenenza risponde a caratteristiche particolari, che differenziano le vetture in vari contesti; in sede di revisione ogni gruppo di vetture rientra in valori diversi di emissione in atmosfera, mentre in fase di circolazione può essere difficile guidare nelle maggiori città italiane con vetture particolarmente vetuste, considerate le restrizioni applicate da molti comuni a causa dell’eccessiva concentrazione di polveri sottili nell’aria.

I gruppi antinquinamento

Sono attualmente 7, dove ‘euro 6’ contraddistingue le vetture di ultima generazione prodotte più recentemente; la lista che segue indica la corrispondenza con l’anno di attuazione di un gruppo di direttive:

– euro 0 prima del 1993;
– euro 1 dal 1993;
– euro 2 dal 1997;
– euro 3 dal 2001;
– euro 4 dal 2006;
– euro 5 dal 2011;
– euro 6 dal 2015.

Gli anni si riferiscono alla prima immatricolazione dei veicoli.
Uno dei problemi che presentano i primi tre gruppi, risiede nel costo del bollo, maggiorato rispetto alle auto appartenenti ai gruppi più recenti; la normativa prevede di far pagare di più coloro che inquinano maggiormente.
Per il 2018 è previsto l’aumento del bollo anche per le vetture del gruppo euro 3.
Ogni gruppo racchiude diverse direttive contraddistinte da sigle, che riassumono il riferimento al testo di legge; questi riferimenti sono generalmente presenti sul libretto di circolazione dei veicoli, definendone il gruppo di appartenenza.
Per capire a quale gruppo appartiene un veicolo basta prendere il libretto, leggere queste sigle e cercarne la corrispondenza sull’apposita tabella, la quale è facilmente reperibile online: é sufficiente cercare su Google la tabella dell’ACI sulle emissioni inquinanti.

Caratteristiche generali dei vari gruppi

Ogni gruppo risponde ad alcune peculiari caratteristiche che lo contraddistinguono:

– euro 0; vetture prive di catalizzatore e non ecodiesel. In alcune città non possono più circolare con l’esclusione delle auto d’epoca;
– euro 1; vetture ad iniezione con catalizzatore;
– euro 2; imposizione di migliorie per le emissioni inquinanti;
– euro 3; adozione del sistema eobd;
– euro 4; imposizione di leggi più rigide ed introduzione del FAP per le vetture diesel (Filtro Anti Particolato);
– euro 5; obbligo del FAP e migliorie sulle emissioni delle vetture a benzina.
– euro 6; ulteriori miglioramenti per tutte le vetture e tipi di alimentazione.

Le auto alimentate a gpl ed i veicoli alimentati a metano sono esenti da questa classificazione, mentre le vetture elettriche ed ibride, che combinano alimentazione elettrica con alimentazione a benzina, appartengono al gruppo euro 6.
Condurre un veicolo la cui circolazione non è consentita per motivi ambientali, comporta una multa che varia da un minimo di 163 euro ad un massimo di 658 euro, con la sospensione accessoria della patente da 15 a 30 giorni in caso di recidiva commessa entro 2 anni dalla prima sanzione.

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